VITA MODERNA
OMOSESSUALI / LA VIA ITALIANA
A TUTTO GAY
Diecimila iscritti all'Arci. Una precisa strategia politica e imprenditoriale. Ecco come in Italia i gay si sono sottratti al ghetto.
di Laura Maragnani
Labbra contro labbra. Guancia a guancia. Allacciati, abbracciati, fermi in posa per la comodità dei fotografi. A Milano erano in centocinquanta a manifestare al kiss-in davanti a palazzo Marino, a baciarsi, urlare slogan, distribuire palloncini e caramelle in onore del 28 giugno. A Roma erano in 500 a festeggiare il ventennale della «giornata dell'orgoglio omosessuale». A Bologna ottocento. Persino a Empoli, al festival dell'Unità, hanno fatto un brindisi: «E a vedere tutti quei bicchieri levati, diverse centinaia, m'è venuto un groppo in gola per la commozione» confessa Mario Scafetta, 19 anni, parrucchiere e organizzatore della festa. «Perché in provincia a queste cose non siamo ancora abituati».
Giovanni DelfinoMateriale raccolto da Lilia Mulas nel corso degli anni dell'attivismo nelle associazioni Arcilesbica, Comitato Genova Pride 2009 e infine Arcigay Genova. La gran parte del materiale è costituita dalla raccolta di ritagli di articoli di giornale e di pagine di riviste a tema LGBTQIA+.
Ostilia "Lilia" Giulia Mulas